Uomo politico colombiano. Avvocato e giurista,
svolse un ruolo di primo piano nella preparazione delle lotte per l'indipendenza
del Paese dalla Spagna. Nel 1809, in opposizione alle proposte avanzate dalla
giunta di Siviglia per la soluzione del conflitto, redasse la
Representación a la suprema junta central de España, nella
quale sosteneva la tesi autonomista; dopo i moti del 1810 divenne membro della
Giunta di Bogotá, di cui fu poi ministro degli Esteri e, dal 1812 al
1814, presidente. Dopo la restaurazione spagnola fu condannato e fucilato
(Popayán 1766 - Bogotá 1816).